Uno strudel salato, semplice dal sapore rustico. Da servire sempre tiepido o caldo.
Pasta da strudel:
250 g farina 0
2 cucchiai olio evo
1 dl circa acqua tiepida
sale un mezzo cucchiaino.
Farcia:
800-900 g lischi/barba di frate già lessati
120 g prosciutto crudo grasso e magro
100 g formaggio semiduro,vaccino
cipolletta e aglio
sale e pepe, olio per ungere internamente ed esternamente lo strudel.
Preparo la farcia, in poco olio e in una padella antiaderente, faccio rosolare dolcemente cipolla ed aglio ben tritati, aggiungo le verdure tritate, do solo qualche girata e aggiungo il prosciutto tagliato a piccola julienne, non cuocio, ma scaldo solo, rigirando, poi tolgo, verso in un largo piatto e lo lascio intiepidire.
Preparo la pasta: farina a fontana, olio e acqua tiepida nel centro e impastare bene con le mani, a lungo, deve essere un panetto morbido e liscio e avere un bel tepore.
Tenere vicino una pentola dove si è scaldato dell'acqua, la si svuota, la si asciuga bene e la si capovolge sul panetto, unto con un po' d'olio. Non lasciare a lungo, quindi calcolare per gli altri ingredienti, che siano pronti per farcirlo.
Stendo la pasta (non guardate il mio metodo, è stata un'emergenza, e l'ho tirata sul piano della tavola) su un telo, prima con il matterello, poi con le mani, da sotto, a dita aperte, allargate la pasta, deve diventare trasparente.
Ottenere un rettangolo 50x60 circa, spennellate bene di olio, potete anche grattugiarci sopra del pane, o fette biscottate, ma poco, se la farcia non è troppo umida. Sopra grattugiate a scaglie il formaggio. Poi partendo dal lato lungo, servendovi del telo (io infatti stavolta avevo fatto un pastrocchio!) arrotolate verso l'altro lato, cercando di essere regolari .
Spennellate bene in superficie, mettete in una teglia rotonda, a ferro di cavallo, fate attenzione che gli estremi siano ben ripiegati. (ci vuole la carta da forno!)
Cuocere a forno riscaldato a 180° per 30-40 minuti.
Va servito caldo, in quanto la pasta, senza l'uovo tende a indurire, ma appena calda è morbida, e essendo povera, fa risaltare i sapori del ripieno.
Lischi è la denominazione nella costa romagnola, mentre in altri litorali i nomi cambiano, quelli più comuni sono barba di frate e agretti