Coniglio alla ligure
di Tusva
Un classico della regione ma con una rivisitazione del tutto personale, mancano aceto e vino, elemento che a mio parere serve solo se il coniglio è di allevamento. Se il coniglio è buono non serve ucciderlo una seconda volta...
Tempo di
realizzazione complessivo
1 h 30 min
Ingredienti
Per 3/4 persone:
1/2 Coniglio a pezzi
1 grossa cipolla
1 manciata di olive nere (magari taggiasche)
1 manciata di pinoli
1/2 bicchiere di olio evo
prezzemolo tritato
Naturalmente è preferibile che il coniglio sia di quelli che mangiano erba e non mangime, ma in alternativa ci si può accontentare di quello preso dal macellaio.
Tritare la cipolla e porla in una grande padella* antiaderente con l'olio, i pinoli, le olive e il coniglio a pezzi. Far soffriggere a lungo a fuoco medio rigirando per non far bruciare il coniglio, quando tutto sarà molto ben rosolato, al limite del bruciato, aggiungere 150ml (poco meno di un bicchiere) di acqua bollente.
Mescolare bene e, raggiunto il bollore -che dovrebbe essere pressocché istantaneo visto che l'acqua è già bollente- coprire con un coperchio, abbassare il fuoco al minimo e far cuocere mescolando di tanto in tanto.
Asciugata l'acqua aggiungerne altra (circa 100ml), sempre bollente per evitare che la carne si indurisca, e salare a piacere.
Finita la cottura spegnere e aggiungere il prezzemolo tritato finemente. Servire caldo.
*La scelta della padella e non della pentola è per fare in modo che la cottura sia omogenea, altrimenti sarebbe necessaria troppa acqua per cuocere tutti i pezzi di coniglio e assumerebbe un sapore di "lesso" e non semplicemente "cotto" .
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