nutritionvalley ha scritto: Queste cose non le sapevo. Ogni giorno si impara sempre qualcosa di nuovo. Sai dirmi dove andare a trovare notizie approfondite a riguardo? Qualche libro o qualche link!Io ricordo di aver letto queste informazioni su "le scienze", ma rintracciare numero e anno ora è complicato (tanto più che il sito non permette più la ricerca sull'archivio delle pubblicazioni). Potresti provare a contattare Bergamini, che si occupa nella rivista italiana di "scienza in cucina" e come dice qui (scorri e trovi) afferma esattamente quanto dico io, quando suggerisce il grasso da aggiungere.Altrimenti guarda qui: come vedi il punto di fumo non solo per l'olio di oliva, varia a seconda del grado di raffinazione e "trattamento industriale" dell'olio. Man mano che l'olio è purificato (quindi composto della sola frazione oleosa e senza i vari composti aromatici ed eventuali piccole frazioni del frutto di origine - come nell'extavergine parzialmente filtrato) il punto di fumo aumenta.Anche qui trovi una tabellina ben fatta.Purtroppo i siti in italiano usano un po' i dati a modo loro: dobbiamo pur promuovere un prodotto nazionale...In olii e grassi "puri",  come tu stesso dici nel tuo sito, tra i fattori che deteminano un elevato punto di fumo c'è la composizione e la saturazione degli acidi grassi che compongono il grasso da frittura. Lo strutto, totalmente composto di grasso e solo di acidi grassi saturi è il grasso a più alto punto di fumo. Si scende progresivamente (...)

Ma l'Extra light olive oil cos'è?