Ciao a tutti, Ho già scritto del mio primo esperimento con la pasta madre andata a male... :( Nonostante non abbia più scritto sul forum, ho fatto altri due tentativi entrambi andati male. :( :( Il secondo tentativo, sempre con starter lo zucchero, ad un certo punto ha fatto la crosta e non ha più lievitato, nonostante i rinfreschi. Dopodichè ha assunto un'odore non più di impasto normale, ma tra l'acido e il dolciastro, piuttosto vomitevole, ed ho buttato via tutto. Può darsi che nel forno faccia troppo caldoe l'impasto "viri"? Nel mo forno con la lampadina e l'H2O la prima volta c'erano 35 gradi. Il secondo l'ho fatto usando il miele come starter su consiglio di un'amica: lì per lì a fatto miracoli, era tutto bello pieno di bolle e profumava... ho rifrescato un paio di volte ma anche 'sta volta l'impasto si è fermato, ha assunto lo stesso sgradevole odore e sapore nauseante, nonchè una consistenza collosissima e filamentosa. Ho assaggiato il lievito e mi è venuto mal di stomaco e di testa. Eppure sta volta ho pure controllato che nel forno la temperatura fosse costante tra i 25 e i 28 gradi. - Forse dopo i rinfreschi devo chiudere il barattolo? - Forse lo devo conservare fuori dal forno? Con questo lievito ho provato scelleratamente a fare una pasta per la pizza, tanto per capire se lievitava o meno. Ma sebbene fosse internamente piuttosto "calda" già dopo due o tre ore dall'impasto, non aveva comunque lievitato ma soprtutto odorava dello stesso disgustoso odore della pa (...)

Elena, Titty ti risponderà di sicuro, ma tu hai letto tutti i consigli nel forum sul lievito naturale? sono molto interessanti ed esplificativi ...

digita "lievito naturale" in altro a sinistra nella ricerca e leggi tutto,

ciao

Elena, Titty ti risponderà di sicuro, ma tu hai letto tutti i consigli nel forum sul lievito naturale? sono molto interessanti ed esplificativi ...

digita "lievito naturale" in altro a sinistra nella ricerca e leggi tutto,

ciao

 

Ciao Pat, ho letto tutto quello che ho trovato online sull'argomento. Anche andando su altri siti come quellodella cucina italiana o di un certo gennaro. Ho persino trovato un sito amricano che vende colonie originarie di lieviti selezionati da usare come starter.

Il fatto è che con tutte le cose che ognuno dice sulla pasta madre sono un po' confusa,ed ho bisogno che qualcuno di esperto risolva i miei dubbi.

Spesso le cose che leggo in giro sono contraddittorie: per esempio alcuni siti dicono che è normale che faccia un odore cattivo. ma a me sembra davvero disgustoso. Non so come dire, sa di roba andata a male!

Altri dicono che puoi usarla già la prima volta che lievita, alti dicono che bisogna rinfrescarla più volte finchè non diventa acida.

Certi dicono che se è acida va lavata perchè ha troppi cataboliti... allora perchè bisogna aspettare ce diventi acida?

Insomma... ho deciso di consultrmi esponendo le difficoltà che incontro IO, per localizzare il problema...

Che caos!

allora ho capito male io!

io ti parlavo di lievito naturale e tu di pasta madre. La pasta madre non la conosco ma so che va messa a bagno, lavata ecc.

io invece di parlavo di lievito naturale che non va lavato ma va rinfrescato, dato che ad ogni rinfresco rinvigorisce e prende sempre più forza...

ciao

Patry

Ciao a tutti,

[cut]

Intanto adesso ci riprovo, ma co lo yoghurt.

Ti consiglio di rileggere, ma davvero con attenzione, questa ricetta

http://www.kucinare.it/user/ricetta.aspx?idricetta=433

E vedrai che:

- non e' nominato alcun forno con lampadina e pentolino, per esempio.

- e' indicata la consistenza, e tutte le cose che hai chiesto (barattolo chiuso, aperto, ecc...)

Essenzialmente il tuo errore e' un ambiente troppo caldo che fa inacidire e irrancidire il lievito.

O lo conservi a 18-20 gradi o in frigo (e anche questo e' scritto), mentre la temperatura ideale per farlo proliferare (quindi per il rinfresco) e' intorno ai 25-27 gradi.

E ultimo consiglio, concentrati su un solo metodo e una sola fonte, altrimenti fai solo confusione. E tieni presente che molte persone parlano del lievito naturale senza averne una reale, proficua esperienza.