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Realizzare in casa una cella di fermentazione
30/04/2004

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Chi si cimenta con ricette che prevedono lievitazioni più o meno lunghe, soprattutto quando si usa il lievito naturale, prima o poi sente l'esigenza di trovare un "posto" adeguato per porre l'impasto a lievitare. Vediamo una soluzione semplicissima per realizzare in casa una cella di fermentazione.

Chi si cimenta con ricette che prevedono lievitazioni più o meno lunghe, soprattutto quando si usa il lievito naturale, prima o poi sente l'esigenza di trovare un "posto" adeguato per porre l'impasto a lievitare.
Nei contesti professionali esistono apparecchiature apposite dette camere (o armadi) di fermentazione. Si tratta di semplicemente di luoghi in cui è possibile tenere sotto controllo temperatura e umidità e mantenerli costanti per lungo tempo.

Una soluzione "casalinga" spesso è rappresentata dal forno di casa.
Basta infatti accendere la sola lampadina interna del forno stesso per avere una temperatura intorno ai 27-30 gradi. Per creare l'umidità, invece, di solito si pone un contenitore di acqua bollente all'interno del forno stesso.

Esiste una soluzione altrettanto semplice, ma che presenta alcuni vantaggi. Si può infatti, realizzare in maniera molto facile, una cella di fermentazione "casalinga".

Si tratta di un contenitore di plastica, di quelli che si usano per riporre la biancheria o alcuni attrezzi o giocattoli, in vendita in tutti i supermercati o nei negozi di ferramenta o di articoli per la casa.
Quello della foto è di circa 60x40 cm per 35 cm di profondità.

L'elemento riscaldante sarà una comune lampada ad incandescenza, una lampadina, nel nostro caso da 60 Watt.
Praticare un foro al centro di una delle pareti più piccole e montare la lampada con mediante un porta-lampada, cui è stato collegato un cavo elettrico ed una spina.
Il cavo deve essere sufficentemente lungo da poterlo collegare facilemente alla presa di corrente.

L'essenziale è tutto qui. La camera in questo modo funziona già bene e arriva ad una temperatura tra i 27 e i 30 gradi, a seconda della temperatura esterna e dalla quantità di impasto posto all'interno.

Il tutto si può ovviamente perfezionare collegando la lampada ad un termostato che mantenga la temperatura costante e ad un variatore di potenza o un reostato, per cambiare il valore della temperatura.

Per l'umidità, invece, la soluzione giusta è ancora quella di un contenitore con acqua bollente all'interno.

I vantaggi di questa soluzione rispetto all'uso del forno sono:
- nel caso di lunghe lievitazioni, il forno risulta comunque disponibile;
- se si sceglie la soluzione con termostato, si può mantenere costante la temperatura inedfinitamente
- se si installa anche un variatore di potenza si può scegliere la temperatura più adatta al caso.
- l'impasto lievitato resta alla temperatura di fermentazione anche durante il pre-riscaldamento del forno

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(*)  Legge del 22 aprile 1941 n° 633. Cfr anche Il diritto d'autore in internet.

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