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Il bancolat
18/01/2006

3954 click
Forse centra poco con le ricette, ma e sempre un prodotto importante per tutti noi, IL LATTE

Il bancolat

Non è una notizia “fresca”, ma la riporto per coloro a cui magari era sfuggita e/o a tutte le persone che vogliono fermarsi a riflettere, compresi ecologisti dell’ultima ora, Verdi, amanti del bio, a chi è troppo occupato sui grandissimi temi ecologici planetari.
n alcuni (pochi) luoghi del nord Italia (e nord Europa), qualche bravo signore e forse qualche brava amministrazione ha creato prima (e qui sono capaci tutti) e messo in funzione dopo (e qui i capaci diventano pochi) dei DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI LATTE FRESCO.
Macchine, come in foto, a norma di legge con un computer interno, che distribuiscono latte fresco di stalla non pastorizzato a 4°, non solo presso le aziende agricole, ma anche in supermercati, scuole e mense.
Se questi fossero utilizzati anche da noi (Puglia-Bari-Prov.) la/il consumatrice/tore potrebbe andare al suo super mercato o panificio o altro, portare il suo contenitore ed acquistare il latte. Alcuni di questi distributori sono programmati per distribuire anche solo 25 centesimi di prodotto, utili per chi è singolo/a (usiamo i termini italiani…) a macchiarsi il caffè.
Accanto a questi distributori potrebbero esisterne altri che erogano prodotti di uso quotidiano, tipo i detersivi, cosa che permetterebbe di riutilizzare i contenitori già in possesso del consumatore, con un notevole risparmio. Arrivi, tiri fuori gli spiccioli e acquisti 75 centesimi di detersivo per capi delicati e lana.
Questo porterebbe ad un risparmio del consumatore grazie al minor numero di “passaggi di mano” del prodotto, a molti meno contenitori nelle discariche, alla diminuzione dei camion che trasportano migliaia di contenitori (magari solo da 1/2 litro di latte) sostituiti da un numero inferiore di autocisterne.
Per cui meno trasporto su gomma = meno carburante = meno inquinamento = + risparmio.
Mi sembra strano, che Verdi, ecologisti, no global, associazioni dei consumatori, su queste reali occasioni di risparmio, di salvaguardia della natura diretta o indiretta, non si siano attivati come dovuto.
Che il business sia altrove?
In alcuni comuni d’Italia questi distributori ci sono, ma nella mia ricerca (breve) cose simili al Sud non ne ho trovate… sarà mica che noi non abbiamo mucche o non beviamo latte?
Beh, se è così, allora che si attivino almeno i distributori di “primitivo”!

A parte le facili ironie, è da augurarsi che ad interessarsi a questo genere di distribuzione diretta al consumatore, sia proprio la Coldiretti.

Giuseppe Barretta


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(*)  Legge del 22 aprile 1941 n° 633. Cfr anche Il diritto d'autore in internet.

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