La sera precedente, fare un brodo con ossi e sale e far bollire circa un'ora, colare. Affettare il pane e metterlo a bollire con circa 6 romaioli di brodo fino a quando il pane è sfatto. Aggiungere i cavallucci e il panforte spezzettati, le bucce di arancio e limone, le spezie, i canditi e un pizzico di vaniglia. Far bollire fino a quando il tutto è sfatto. Il giorno dopo si aggiungono l'uovo, il sangue colato e si lavora bene con un manciatino di farina e un pizzico di vaniglia. Con questo composto si fanno frittate, cotte con poco olio in una piccola padella antiaderente, ben cotte (a me piacciono molto arrostite). Le frittate vengono appoggiate nei piattini e spruzzate di zucchero vanigliato. Non sono facili da fare, anche se sembra stupido, ma le frittate non sempre stanno insieme. Le vecchie nonne di una volta, le cucinavano in padelle di ferro dal manico lungo, al fuoco del caminetto e le più brave le giravano al volo. A me piacciono molto e conosco persone che farebbero carte false per mangiarli, purtroppo oggi sono una rarità. Le persone disgustate da questa ricetta potrebbero provare ad eseguirla senza sangue, prima o poi la proverò anche io dato che è l'ultima volta che facciamo la lavorazione del maiale.
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