Pulite i polpi levando interiora, occhi e becco e tagliateli a pezzi (non troppo piccoli, in modo che poi quando si ridurranno fino a un terzo del volume iniziale rimangano bocconi apprezzabili... Poi varierete in base alle vostre preferenze).
In una pentola di coccio, posta sopra una retina rompifiamma, mettete tutti gli ingredienti tranne sale e pepe, chiudete appoggiandovi sopra un foglio di carta di alluminio e sopra questo il coperchio (questo accorgimento rende più "stagna" la pentola di coccio, che di solito non si chiude mai bene).
Fate cuocere a fuoco basso per un'ora e mezza o due, scuotendo la pentola ogni tanto per evitare che attacchi e al limite aprendo per girare con cucchiaio di legno due o tre volte al massimo. Attenti a non scottarvi.
A metà cottura salate e a fine cottura pepate, levando il chiodo di garofano e l'aglio.
Il sugo dovrà risultare denso e screziato di scuro, effetto dovuto alla pelle dei polpi.
Conditeci gli spaghetti o spaghettoni scolati al dente. :)
P.s. Mi è giunta voce che alcuni pervertiti scartano la pelle e le ventose di questi meravigliosi cefalopodi: sappiano che per questo saranno maledetti fino alla settima generazione :P
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