Si aggiungono in una ciotola, nell’ordine, gli ingredienti (è
comunque importante mettere il bicarbonato per ultimo).
Si impasta il tutto
rapidamente, meglio con le fruste a gancio ma per pochi minuti. Poi si mette
l’impasto sulla spianatoia, si finisce, sempre rapidamente, di lavorare a mano e si divide in due panetti.
Ad ogni parte, piegando la pasta in tre con le mani, si dà
una forma prima cilindrica e poi di una piccola palla da rugby (per il risultato estetico è bene che la forma finale sia regolare, ma non si richiedono particolari manualità). Si pratica
infine con un coltello affilato sulla superficie dei panetti un taglio profondo circa un centimetro e per tutta la lunghezza superiore.
Si appoggiano i due pani, un po’ infarinati, su di una teglia bassa con il fondo coperto di
carta da forno. Si inforna subito, preferibilmente su fornetto statico già caldo (la lievitazione istantanea è dovuta al contatto tra il bicarbonato e lo yogurth).
I tempi di cottura con il mio fornetto, che è molto "arzillo", sono i seguenti:
10’ a 170 °C. , 10 minuti a 140 °C girando il pane a “pancia sotto”, altri 7 ‘
sempre a 140 rigirando il pane e poi 10 minuti lasciando
il pane nel forno spento ancora caldo. Si può mettere sopra un foglio di alluminio se si vede che i pani tendono a scurirsi troppo. Il pane si apre in cottura assumendo una forma invitante, deve avere
una crosta croccante ma non bruciata, mentre l’interno rimane morbido e
compatto. Da consumare freddo.
Note: è indispensabile usare la farina integrale indicata,
che trovo in molti supermercati (purtroppo di una marca sola). La ricetta è
stata presa da un sito irlandese, che non ricordo, e messa a punto con l’esperienza.